È uno spettacolo divertente, allegro e, prima di tutto, fantasioso, Cinémagique, in scena fino al 9 dicembre al Teatro della Cometa, a Roma.
Ci riporta al teatro quello vero, quello più difficile, quello più faticoso, in cui suscitare lo stupore dello spettatore è il compito principale di chi sta in scena.
Guido Marini e Isabella R. Zanivan riescono a catturarci, divertirci, coinvolgerci.
Inoltre, la novità dello spettacolo, rispetto ai prestigiatori che spopolano nei locali e in tv, è l’idea di aver legato i trucchi di magia ad un altro tema fondamentale, che da sempre ci fa sognare, ovvero il cinema.
Il prestigiatore, sin dall'inizio, ci racconta che la “Lanterna magica” è stata, effettivamente, la prima magia inventata dall'uomo e così prosegue adattandosi ai video che scorrono alle sue spalle, in cui vediamo le scene più belle del cinema di tutti i tempi, con le colonne sonore più significative.
E, nel frattempo, compare in scena lei, leggiadra, splendida, sorridente ed elegante.
Si tratta di un’attrice, atleta, contorsionista - e prestigiatrice anche lei - che ci allieta con diversi numeri, dal classico della scatola in cui è rinchiusa, mentre il mago la taglia in due, a giochi di prestigio come sparizioni e apparizioni.
Poi arrivano i palloni giganti dentro cui nascondersi, in cui entra Guido ed esce Isabella, e non manca l'interazione, con i giochi con il pubblico. E, ancora, i mimi divertenti dei film più famosi, alternati a giochi di prestigio altrettanto esilaranti.
Disguido è il nome di questa piccola ma ben armonizzata compagnia composta dai due abilissimi performer in cui lui porta l’ironia del clown, a tratti maldestro e impacciato, e lei riempie la scena.
Insieme, realizzano una pièce varia e dinamica, fatta di acrobazie, illusionismo e divertimento.
Cinémagique è altamente consigliato ai bambini e caldamente suggerito agli adulti che vogliano trascorre un paio d’ore in un mondo fantastico; così come a chi ha voglia di ricominciare a sognare e a chi vuole immagazzinare energia positiva e ridere di gusto.